AVATAR
OVVERO LA METAFORA
Il film Avatar è profondo perché è una metafora del contatto tra culture differenti. In questo caso la metafora si riferisce alla storia dei rapporti tra gli europei e i popoli indigeni delle Americhe.
Il film Avatar è sciocco perché vuole garantire un lieto fine, a scapito dell’intelligenza.
Il destino dei nativi americani è tragico. L’Europa si arricchì enormemente con i genocidi nelle Americhe e su quei genocidi furono fondate le nazioni di quel continente.
Nel 1492, in America vivevano circa cento milioni di nativi. Alla fine dell’ottocento erano stati quasi tutti sterminati. Molti morirono per le malattie portate dagli europei, ma l’estinzione di massa fu anche pianificata.
La carneficina cominciò con Colombo che massacrò brutalmente gli indigeni di Hispaniola ( l’isola oggi divisa tra Haiti e Repubblica Dominicana). Nel 1535 la popolazione nativa di Hispaniola era ridotta a zero.
Agli spagnoli conveniva ammazzare di lavoro gli indigeni e sostituirli più che mantenerli vivi: l’aspettativa di vita nelle miniere e nelle piantagioni era dai tre ai quattro mesi.
In California, nel settecento, il francescano Junipero Serra allestì una serie di missioni: in realtà erano campi di concentramento che usavano la manodopera degli schiavi. Morivano di fatica, fame e malattie a ritmi incredibili, ed erano continuamente sostituiti, annientando così le popolazioni indigene.
Junipero Serra, l’Eichmann della California fu beatificato dal Vaticano nel 1988. Ora basterà un altro miracolo perché sia nominato santo.
Gli spagnoli erano guidati dalla brama dell’oro.
I britannici volevano la terra
Gorge Washington ordinò la distruzione totale delle case e delle terre degli irochesi.
Thomas Jefferson dichiarò che la guerra contro gli indigeni doveva continuare finché ogni tribù fosse stata” sterminata o cacciata oltre il Mississippi
Theodore Rooselvet definì il massacro di Sand Creek del 1864, dove vennero uccisi indigeni disarmati, donne e bambini, protetti dalla bandiera di pace, “ un atto giusto e utile come ogno cosa avvenuta alla frontiera”
Tutto questo disgusta e fa riflettere: se i nazisti avessero vinto la guerra, lOlocausto sarebbe stato negato, giustificato o minimizzato allo stesso modo con cui oggi si fa con la cosiddetta “civilizzazione delle Americhe”