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 Il principe torna a casa.

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MessaggioTitolo: Il principe torna a casa.   Il principe torna a casa. Ang28Mer Feb 17, 2010 2:27 pm

Sansevero, 300 anni di mistero

di S. Cervasio e R. Caragliano
Il principe torna a casa. Jpg_1860086
Portare il principe di Sansevero all'interno della Cappella.
Riconsegnarlo alla gente che per secoli gli è stata segretamente devota in un gioco di attrazione e di superstizione.
Ricollocarlo all'interno di quel rebus di marmi e pietra, letto e riletto nei secoli.
Dove lui misteriosamente non c'è se non in forma "traslata": le macchine anatomiche sono le uniche cose orrorifiche, rimaste come memoria di Raimondo de Sangro.

Per volontà del Comitato per le celebrazioni del Terzo centenario della nascita del principe di Sansevero, a piccoli passi, questo illuminista napoletano tornerà nei luoghi che gli appartengono.
Anche per decisione del Comune, sulla facciata del palazzo Sansevero, in piazza San Domenico Maggiore, è stata apposta una lapide che recita: "In questo palazzo visse operò morì Raimondo de Sangro VII Principe di Sansevero (1710-1771), letterato mecenate e inventore nella Napoli dei primi Lumi. Ingegno straordinario celebre indagatore dei più reconditi misteri della Natura".

Un fitto calendario di mostre, concerti, convegni e gadget d'autore per celebrare la nascita di questo personaggio, avvenuta il 30 gennaio 1710, della storia di Napoli che ha lasciato come più grande eredità il mistero.
Intorno al principe di Sansevero è nata una casa editrice, la Alós, che il 2 marzo presenterà due libri: "Madre di Pietà. Amore e morte all'origine della Cappella Sansevero" di Beatrice Cecaro e "Dai numeri la verità.
Nuovi documenti sulla famiglia, i palazzi e la Cappella di Sansevero" di Eduardo Nappi. Ci saranno poi visite teatralizzate, concerti alla Pietà de' Turchini e una mostra, dal 16 aprile al 18 luglio, con oggetti legati al principe provenienti da altri musei e collezioni private.

Il bookshop della Cappella sarà trasferito per fare posto a una sala di esposizione permanente che ospiterà pannelli e oggetti utili, appunto, a riportare il principe a casa. E viene qui la parte forse più inedita del programma.
Si chiama "Sansevero Lab", curato da Notgallery e Alós, e dovrebbe diventare attivo nella seconda metà di marzo al Pan di via dei Mille.
Si tratta di circa undici progetti d'artista, il "Sansevero Gadget", che dovranno produrre altrettanti prototipi sotto forma di gadget, di opere d'arte e design, d'illustrazione e di ipertecnologia.
Si cimenteranno autori di diverse generazioni e tecniche toccando l'invenzione, l'ironia, l'ingegno e l'originalità.


Eugenio Tibaldi realizza un ardito ponte tra il secolo dei lumi e l'edilizia abusiva delle periferia di Napoli, per Bianco-Valente ci sarà una rivisitazione fotografica della Cappella, Roxy in the Box invece farà una gomma da cancellare sul tema della sparizione.
Iabo riprodurrà su una tshirt il sistema circolatorio delle macchine anatomiche, l'illustratore Paco Desiato disegnerà dieci segnalibro che illustrano ironicamente le invenzioni di de Sangro.
Sono di Rak e Scop gli sfondi di cartotecnica che riproducono la Cappella in miniatura, paragonata ad un castello.
E c'è perfino una formina progettata da Alessandro Cocchia, grazie alla quale, ciascuno a casa propria potrà avere un'opera d'arte: il Cristo di Sammartino di pasta di biscotto e velato con lo zucchero a velo. Un Cristo velato "fai da te". Infine anche opere di Enzo Calibé, Daniela Di Maro, della performer Maram e del regista Jason Villmer. (15 febbraio 2010)
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