Garlasco.

"Per noi Alberto era e resta il colpevole dell'omicidio di Chiara". A parlare in un'intervista al Corriere della Sera sono Rita e Giuseppe Poggi, i genitori di Chiara uccisa il 13 agosto del 2007 a Garlasco. Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara, è stato assolto dal Tribunale di Vigevano lo scorso 17 dicembre 2009.

È dura pensare che possa essere un assassino "il ragazzo che hai accolto in casa tua come un figlio" prosegue la madre di Chiara. "Lacerante", ricorda, ripensare a quanto si sentiva sicura sapendo che sua figlia sarebbe stata più protetta dal mondo se fosse rimasta accanto a quel ragazzo mentre il resto della famiglia era in vacanza. Tornarono di corsa, il pomeriggio di quel 13 agosto 2007. Chiara, 26 anni, era stata massacrata a colpi in testa. Alberto Stasi, il suo fidanzato, due anni meno di lei, l`aveva trovata sulle scale della cantina di casa Poggi, ricorda il Corriere.

"Sia chiaro che per noi la sentenza di assoluzione e le motivazioni non hanno cambiato nulla. Noi - dice Giuseppe, il papà di Chiara - non abbiamo assolto Alberto anche se c`è chi tenta di far passare un messaggio diverso". Del resto "chiunque può intuire che se non fossimo convinti di questo non faremmo appello".

Infine, riferendosi all'intervista tv di Alberto in cui il ragazzo diceva di sperare in un riavvicinamento con i genitori della ragazza, Giuseppe Poggi risponde senza mezzi termini: "Non ci sarà nessun riavvicinamento, lo escludo nel modo più assoluto. Perciò, per favore, meglio dimenticare questa strada e non cercarci più".

Per me, e mi prendo tutte le dovute responsabilità, Stasi lo vedo nella figura descritta dai genitori di Chiara.
Non so, ho questo sentore, io non lo vedo innocente.

Non lo so Juliet, anche se è stato assolto rimango un pò...perplesso.
Hai ragione, sembra uno di quei delitti dove una "fine" viene a mancare, è come se dovessimo mettere l'ultimo tassello di un mosaico per poi accorgersi che quel pezzo sembra quasi "uno scomodo", per intenderci...non c'azzecca.
Boh...

gia' dai primi sospetti verso stasi si poteva percepire una conduzionme delle indagini a dir poco approssimativa, certe forzature finalizzate a ricercare o meglio, a trovare il colpevole hanno fatto sì che proprio la persona a cui erano dirette se ne potesse avvantaggiare dimostrando che le possibili prove erano state alterate e quindi rese inutilizzabili.
personalmente anch'io, come tanti, non escludo che il coplevole possa essere stasi, ma a me, in queste cose torna sempre in mente girolimoni il romano accusato di essere un pedofilo che prima adescava, poi violentava e successivamente uccideva le sue giovanissime vittime, memorabile il film biografico con Nino Manfredi.
spesso, penso, non ci interessa se a pagare è il vero colpevole, ma ci fa sentire piu' sicuri convincerci che il coplevole è reso innocuo. questo in piu' di un caso ci ha portato in passati nemmeno tanto lontani a linciare il mostro, mandarlo in prima pagina, accorgendoci solo dopo, quando oramai avevamo distrutto una o piu' vite, che il mostro non c'era, o meglio che non era quello che noi ritenavamo.

Ho molto apprezzato il riferimento al caso " Girolimoni" fatto da Her.

faccio alcune considerazioni forse banali :
- meglio un colpevole libero che un innocente in galera.
- fare indagini serie non sempre è facile ma diventa quasi impossibile se vi sono pressioni dei mass media che utilizzano il caso per fare spettacolo.

- l'opinione pubblica voleva un colpevole ad ogni costo, un nome..uno qualunque per sentirsi più sicuri...era il caso Girolimoni...e qaundo si scoprì che il pedofilo era un prete....ovviamente non si poteva fare scandalo...Girolimoni pagò per l'ipocrisia imperante.

vero sole, e io temo tanto questa condizione psicologica che a mio avviso si verifica spesso, non solo nelle indagini giudiziarie ma ad ogn livello e condizione della nostra societa'.
credo siano pochi a non aver visto il film che a mio avviso è stupendo.

Citazione :

spesso, penso, non ci interessa se a pagare è il vero colpevole, ma ci fa sentire piu' sicuri convincerci che il coplevole è reso innocuo.

scusa her, ma se è colpevole credo ke sia logico sentirsi più sicuri se è reso innocuo, o sbaglio?

....penso, non ci interessa se a pagare è il vero colpevole, ma ci fa sentire piu' sicuri convincerci che il coplevole è reso innocuo....

intendevo dire che a noi basta un colpevole, chiunque esso sia, che non possa piu' nuocere. ma l'importante per noi diventa pensarlo colpevole non l'essere certi.

al di la del caso garlasco, che ancora potrebbe portare alla condanna di stasi, comunque delle scempiaggini investigative hanno seriamente compromesso la condana in I grado e chissa' cosa accadra' nel II. ma il problema di cui parlavo non riguarda stasi, ma un modo di intendere questo tipo di violenze che lasciano nella gente il timore che si possano verificare sul proprio pianerottolo o peggio ed allora risponde con la chiusura mentale.

io sono un poiziotto strano, forse contro corrente, non esito a condannare anche moralmente certi gesti e certe persone, ma non amo farmi coinvolgere dalla sensazione collettiva.

hermes ha scritto:

io sono un poiziotto strano, forse contro corrente, non esito a condannare anche moralmente certi gesti e certe persone, ma non amo farmi coinvolgere dalla sensazione collettiva.

In effetti è così, almeno per me, io non mi faccio assolutamente coinvolgere se il collettivo dà una sua opinione, il mio intento era quello di non assolvere al 100% l'attuale Stasi.
Io resto dell'idea che il colpevole è lui, sbaglierò?, non lo so, e ripeto a più non posso, ho questo "sentore".

nel caso specifico ho anch'io quella sensazione.