27 luglio 2010, sono passati trent anni dalla strage di ustica

ustica: una strage nel cielo.

la pagina più vergognosa dell aeronautica militare italiana

Roma.
Torre di controllo di Ciampino.
27 giugno1980.
Ore 20, 59 minuti e 45 secondi.
Sul punto di coordinate 39�43’N e 12�55’E scompare dalla schermo radar un velivolo civile. E’ il Dc9 I-TIGI della società Itavia, in volo da Bologna a Palermo, nominativo radio IH870, con a bordo 81 persone, 78 passeggeri e tre uomini di equipaggio. Il controllore di turno cerca di ristabilire il contatto con il pilota del Dc9. Lo chiama disperatamente una, due, tre volte. A rispondergli solo un silenzio di morte. Scatta l’allarme, ma non scattano i soccorsi che arriveranno sul punto di inabissamento dell’aereo, a metà tra le isole di Ponza ed Ustica, soltanto la mattina dopo. Un ritardo sospetto. Così come misteriosa è la causa della scomparsa del Dc9. La cosa più facile? Attribuire il disastro ad un difetto strutturale dell’aereo, un cedimento. La tesi del cedimento strutturale del Dc9 dell’Itavia resterà per quasi due anni la spiegazione ufficiale della tragedia, tanto che la società proprietaria dell’aereo diventerà il primo capo espiatorio e sarà costretta a sciogliersi. Ma in ambienti giornalistici la tesi semplicistica della sciagura comincia quasi subito a fare acqua. Che qualcosa in questa storia non quadri dovrebbe capirlo anche il magistrato romano al quale l’inchiesta è affidata. Per consegnare al pubblico ministero Santacroce i nastri di Roma Ciampino, sui quali era impressa tutta la sequenza del volo del Dc9, fino alla scomparsa dagli schermi radar, l’aeronautica militare impiega ben 26 giorni. Addirittura 99 per consegnarli i nastri di Marsala. Senza contare il materiale che gli verrà tenuto nascosto. Insomma il fatto che l’arma azzurra giochi sporco di fronte alla morte di 81 persone e che, specie all’inizio, il governo italiano sia più di ostacolo che di aiuto all’inchiesta giudiziaria è la prima vera risposta ad una domanda che ancora oggi in molti si pongono: chi ha abbattuto il Dc9 di Ustica?

27 luglio 2010, sono passati trent anni dalla strage di ustica Fotointro

vabbè allora a ke serve fare l anteprima se non si vedono i size ecc...in modo da poterli correggere???

^{A ventotto anni dalla strage, la procura di Roma ha deciso di riaprire
una nuova inchiesta a seguito delle dichiarazioni rilasciate nel
febbraio 2007 da Francesco Cossiga. L'ex presidente della Repubblica,
presidente del Consiglio all'epoca della strage, ha dichiarato che ad
abbattere il DC9 sia stato un missile «a risonanza e non a impatto»,
lanciato da un velivolo dell'Aéronavale decollato dalla portaerei
Clemenceau, e che furono i servizi segreti italiani a informare
lui e l'allora ministro dell'Interno Giuliano Amato dell'accaduto}

L'incidente ed i soccorsi

Alle 20:08 il volo IH870 diretto da Bologna a Palermo parte,
con due ore di ritardo, e si svolge regolarmente nei tempi e
sulla rotta previsti fino all'ultimo contatto radio tra velivolo
e controllore procedurale di "Roma Controllo", che avviene alle 20:58.
Alle 21:04, chiamato per l'autorizzazione di inizio discesa su
Palermo,il volo IH870 non risponde.
L'operatore di Roma reitera invano le chiamate; lo fa chiamare,
sempre senza ottenere risposta, anche da due voli dell'Air Malta
KM153, che segue sulla stessa rotta, e KM758[2]; dal radar militare
di Marsala e dalla torre di controllo di Palermo.
Passa senza notizie anche l'orario di arrivo a destinazione, previsto
per le 21:13.
Alle 21:25 il comando del Soccorso Aereo di Martina Franca assume la
direzione delle operazioni di ricerca, allerta il 15º Stormo a Ciampino
sede degli elicotteri HH-3F del Soccorso Aereo.
Alle 21:55 decolla il primo HH-3F e inizia a perlustrare l'area presunta
dell'eventuale incidente. L'aereo è ormai disperso.
Nella notte numerosi elicotteri, aerei e navi partecipano alle ricerche
nella zona. Solo alle prime luci dell'alba viene individuata da un
elicottero HH-3F del Soccorso Aereo alcune decine di miglia a nord
di Ustica, una chiazza oleosa. Poco dopo raggiunge la zona un Breguet
Atlantique dell'Aeronautica e vengono avvistati i primi relitti e i
primi cadaveri. È la conferma che il velivolo è precipitato in quella
zona del Tirreno dove la profondità supera i tremila metri.

Il tracciato del radar

27 luglio 2010, sono passati trent anni dalla strage di ustica Strageusticaradar1

Il DC 9 è identificato dalla sigla IH870,quando la sigla scompare è il momento della esplosione.Da notare all'inizio del filmato che sulla sinistra in due momenti successivi appaiono le tracce di due aerei non identificati.

certamente io non so leggere le tracce di un aereo sul radar...........ma sembra ke il dc9 da un certo punto in poi andasse a zig zag e saltare da un punto all altro in un punto ristretto come un ufo, sempre seguito da quei due aerei definiti non identificati....allora da profana mi pongo delle domande ke sicuramente x un esperto saranno stupide....
xkè l aereo va in quelle direzioni? non credo sia così la rotta.
xkè l allarme è stato lanciato solo dopo mezz ora dall ultimo contatto radio e dopo venti minuti di mancate risposte alle rikieste dell operatore della torre di controllo?
è xkè è passata un ora prima ke il primo elicottero di soccorso si alzasse?
sono veramente non identificati i due aerei ke lo seguono?
se si come mai non sono stati fatti decollare gli intercettori, visto ke la security sullo spazio aereo nazionale prevede questo in caso non vengano fornite notizie in breve tempo da parte dei piloti utili all identificazione?
come mai una volta sparito il dc9 sono spariti anke loro dal radar?

La versione ufficiale fu di un cedimento strutturale del DC9 dovuto a carenza di manutenzione e per questo alla Itavia fu revocata l'autorizzazione a volare nello spazio aereo italiano.

All'epoca del disastro i rapporti degli Usa con la Libia erano molto conflittuali
La libia aveva un accordo segreto con l'italia per portare i suoi mig21 a fare manutenzione in iugoslavia attraversando lo spazio aereo italiano.Questo ovviamente non stava bene agli Usa che cercavano di intercettare i caccia libici.

Circa 20 giorni dopo la tragedia del DC 9 fu rinvenuto in Sila un caccia libico con il pilota in avanzato stato di decomposizione.

La versione della libia è stata che il pilota aveva avuto un malore ed aveva inserito il pilota automatico,l'aereo era così arrivato in Italia ed era precipitato per esaurimento del carburante.

Francamente questa versione appare troppo fantasiosa ,mentre la coincidenza dei tempi e la distanza relativamente breve dal punto in cui il Dc9 è esploso in volo,fanno pensare al coinvolgimento del caccia libico nel disastro.

Tra i resti del DC9 sul fondo del mediterraneo fu rinvenuto un serbatoio supplementere in dotazione ai caccia statunitensi (serbatoio che viene sganciato quando l'aereo si trova in difficoltà ed in necessità di poter manovrare più facilmente,come può avvenire in una azione di battaglia.

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