Le poesie di Ramsete

Io non sono un poeta, nè lo sarò mai! Me ne sono reso conto leggendo i testi che trattano di poesia, metrica, rime.... Non possiedo la cultura letteraria e la vena di genio che i veri poeti hanno.

Tuttavia a volte, quando mi colpisce una forte emozione o sentimento, mi viene voglia di scrivere qualcosa che assomiglia ad una poesia.

Non aspettatevi dunque una grande produzione di mie poesie, per vostra fortuna io non subisco frequentemente sollecitazioni tali da indurmi a "poetare".

Comunque trattandosi di un forum di poeti, vi metto a disposizione i miei elaborati.

Citazione :

VORREI

Amore
mio lontano,
tu hai preso il mio cuore
mi parli e l’anima mia vive.
Emozione, che non speravo più,
è il tuo amore, fonte di gioia
di felicità e speranza.
Vorrei che tu mi considerassi tuo pari
e mi facessi scendere dal piedistallo.
Vorrei che tu non mi chiedessi mai scusa
per le cose che hai detto.
Vorrei che tu non mi chiedessi mai il permesso
per dire quello che pensi.
Vorrei che tu non temessi mai di offendermi
per quello che dici.
Vorrei che tu non avessi paura di perdermi
per quello che sei.
Vorrei che tu mi amassi per sempre,
come mi ami ora
vorrei averti qui,
accanto a me.
Amore

Il volto

Dicono che sei un falso,
opera di uomo ingegnoso,
ma non spiegano come.

Tu sia o no l'immagine
del Suo volto divino,
a me hai toccato il cuore.

Sei l'immagine di un Uomo
torturato e ucciso,
per amore del prossimo

Sei l'immagine di Colui
che morì amando noi,
perdonando chi uccise

Poco importa se dicono:
non è quello che appare.
Poco importa se sei solo
l'immagine di un uomo.

La gioia e la fede che
vedo negli occhi di lei
che con me Ti guarda
mi riempie l'anima di

Amore per Te mio Sgnore

(Torino 3 maggio 2010)

Ho scritto questa poesia per lui, Ramsete, il mio piccolo amico, sempre al mio fianco da tanto tempo


Un compagno

Mi scegliesti tu,
un giorno di primavera,
molti anni or sono;
pelo bianco e nasino nero.

Ti arrampicasti su di me:
“ pasciuto questo bipede”
pensasti , saggio già eri;
“a casa sua starò bene”.
.

Quarto di una dinastia felina,
intelligente e fedele;.
da giovane il più sventato,
discolo e avventuroso.

Ti piacevano le automobili!
Un finestrino aperto era
provare gli artigli affilati,
su sedili e porte.

Quella volta che rimanesti
nella vettura dell’incauto amico;
lui dovette riportarti a noi,
dopo un lungo viaggio.

Quella volta che salisti
in cima al palo del telefono.
Apparivi disperato e tutti
angosciati per la tua sorte.

Poi l’arrivo dei pompieri
e tu…disturbato dal trambusto,
con elegante volteggio atterravi
sui soffici cespugli del giardino.

Io rosso di vergogna lesto
a scusarmi col maresciallo
“Nessun problema signore,
tanto ci siamo abituati”

Merenda e bibite per tutti
e coccole a te che mogio
eri stato già espulso
dalla cabina del veicolo rosso.

Quella volta che cadesti
dentro il pozzo di acqua gelida;
ti tirai fuori con un secchio,
ben bagnato e corrucciato



Da adulto diventasti
vero padrone della casa.
Sempre attento osservavi
con i tuoi occhi di giada.

Mi hai sempre amato
Come si ama un compagno
Utile, ma un poco tonto
Amico di giochi anche.

Lei invece l’adoravi!
L’amavi di amore vero..
Restavi con lei per ore
in grembo o ai suoi piedi

Ricevevi le sue carezze
con le fusa e sembravi
capire le parole che lei
mormorava affettuosa

Poi, un giorno, lei partì
andò non ritornò più.
Tu l’aspettasti invano,
per molti giorni allora

Oggi ancora la cerchi;
Vai alla sua poltrona
e mi guardi e mi chiedi
di farla tornare da te


Siamo rimasti soli,
io umano e tu felino,
due vecchi sconsolati
nell’opacità del crepuscolo.

Tu la sera mi cerchi,
vuoi sentirmi vicino,
lo voglio anch’io
e,insieme, cerchiamo
l’oblio del sonno.