Ho cercato a lungo il profumo della pace, a lungo ne ho atteso l'abbraccio ed l’ho rincorsa con le mani tese, dio se ho corso, fino a farmi sanguinare il naso.
A volte ne ho avvertito la presenza, da lontano come si sente l'arrivo dell'autunno in certi pomeriggi di fine settembre quando la luce cambia sfinita e rallenta, come un cane quando alza il muso e annusa.
L'ho vista, la pace, senza mai raggiungerla, aldilà del muro, aldilà di ogni muro, in braccio ad un padre o a terra con il naso spaccato.. L'ho vista legata ad una nuvola nera di temporale o volare a guizzi come quelle farfalle bianche che d'aprile vedo dalla mia finestra.
Ho pensato di costruire un aquilone per raggiungerla quando è vicino a quelle nuvole rosa e bianche che si specchiano in tutti i laghi del mondo e se il mio filo sarà abbastanza lungo non mi scapperà, viaggerò con lei di là dal mio muro di là da tutti i muri, nel blu di una lacrima, dentro un sorriso tramonto e l'abbraccerò finalmente.....
....ma non la voglio più, quasi non la sogno più: è diventata una parola difficile per me, una di quelle del vocabolario, dei libri, da televisione prima della pubblicità, una di quelle da spiegare e quando le cose sono da spiegare non volano più e più le spieghi e più le tiri a terra. Qui ci sono i carri, i blindati e le bombe e la povera gente, il traffico, le città, i muri, tanti, tra noi e dentro noi e, dove la trovo, lei, la pace? Dove se ne starà? Altro che nuvole e aquiloni, terra arsa e rabbia che si morde e madri che piangono e vecchi in silenzio.
E allora me la prenderò quella, la pace, e sarà la Mia pace e dammi un fucile.
E la madre sarà la madre di chi non la vuole e quelli là del colore di quelli che non la vogliono e dammelo quel fucile!
La troverò prima o poi, non mi importa. Nemmeno mi importa della mia vita. Che me ne faccio?
Chi non vuole la pace? Avanti! Chi è il primo? Avanti, che ho il fucile!
Sento caldo, alle gambe e al petto e sono per terra, le voci confuse, i suoni quasi lontani e... ho cercato a lungo il profumo della pace, a lungo ne ho atteso l'abbraccio ed l’ho rincorsa con le mani tese , dio se ho corso, a lungo fino a farmi sanguinare il naso.
Aldo