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 La Storia contro

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MessaggioTitolo: La Storia contro   La Storia contro Ang28Dom Feb 07, 2010 9:16 pm

STORIA CONTRO



Aspromonte

Nel 1862 Garibaldi ritorna in Sicilia, arruola volontari, sotto gli occhi indifferenti dei piemontesi, si impadronisce di due vapori e naviga verso il continente.

Il motto è “ o Roma o morte”.

L’ammiraglio Albini, che comanda la squadra navale sarda che sorveglia lo stretto di Messina, chiede istruzioni al ministero.

La risposta che riceve è andreottiana ( ante litteram) : “ Agite a seconda dell’ occasione, ma tenete sempre presente il bene del paese”.

L’ammiraglio perplesso applica la saggia massima “ nel dubbio astieniti”.

Garibaldi sbarca in Calabria, dove trova l’esercito piemontese, che non ha dubbi, e viene preso a fucilate.

Garibaldi viene ferito e arrestato dal colonnello Pallavicini.

Risultato finale della vicenda: Pallavicini promosso generale, l’ammiraglio Albini rimosso, il ministro autore delle istruzioni sibilline rimane al suo posto.

Ammiraglio e ministro li ritroveremo nel disastro di Lissa, uno dei tanti errori dovuti a uomini di poco valore di cui l’Italia da almeno duecento anni sforna in abbondanza.



Crocco

Carmine Crocco, contadino lucano.

Sotto il regno dei Borboni, la sua famiglia subisce violenze e soprusi da un signorotto locale che gli imprigiona il padre, gli uccide la madre e gli sfregia la sorella.

Carmine perde la pazienza uccide il Don Rodrigo e si dà alla macchia.

Siamo nel 1860, Carmine combatte per Garibaldi e ottiene la promessa di amnistia.

Ma…passata la festa…

Il nuovo Stato lo fa arrestare. Carmine si sente trattato ingiustamente e si mette a capo dei ribelli ( per la storiografia ufficiale briganti meridionali). Il governo sabaudo aveva commesso il gravissimo errore di non inquadrare gli ex soldati borbonici nell’esercito regolare. Per stupidità, per miope diffidenza. Sarebbe bastato distribuirli con criterio e trattarli alla pari per evitare ogni idea di tradimento.

Comunque questi reduci, disoccupati e piuttosto rancorosi andarono a ingrossare le file dei ribelli portando anche l’esperienza delle armi..

La guerra durò tre anni con atrocità e inaudite e migliaia di morti. Esecuzioni sommarie, rappresaglie e centri di detenzione alla “Guantanamo”.

Il forte di Fenestrelle è ancora lì a ricordarlo.

Croco fu sconfitto per la sua debolezza verso una donna che porterà il suo braccio destro a tradirlo.

Nella battaglia dell’Ofanto, Croco sarà sconfitto e catturato dal generale Cialdini.

Condannato dapprima a morte, finirà ai lavori forzati a vita.

La guerra del meridione porterà a qualche mente illuminata dei dubbi.

Massimo D’Azeglio, una di queste menti, si domandava: “ Ma ( i meridionali) ci vogliono o no? Io so che di qua del Tronto non ci servono 60 battaglioni, mentre di là si. E pare che non bastino”.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Dom Feb 07, 2010 9:40 pm

molto bella la storia rivissuta attraverso fatti ed episodi che la storia scritta dai vincitori omettono di ricordare.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Dom Feb 07, 2010 10:24 pm

Certo Sole,la storia è scritta dai vincitori e guarda caso i vincitori erano sempre i buoni!

Per questo sui banchi di scuola la storia non mi è mai piaciuta !

Rem ,bello sentire anche la versione dei vinti !
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Dom Feb 07, 2010 10:57 pm

certo , sono d'accordo , il fatto serio è che spesso i vincitori distruggono i fatti ed i documenti dei vinti .
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Dom Feb 07, 2010 11:23 pm

Si,Si in passato distruggevano anche le città e le chiese erano costruite sulle fondamenta di quelle dei vinti.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Lun Feb 08, 2010 1:55 am

grazie per questa piccola perla rem. non sapevo nemmeno che G. G. quando fu ferito a Melito P. S. fu pure arrestato, figurati la parabola su Crocco.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Lun Feb 08, 2010 9:19 am

Commenti sul “brigantaggio”



La Marmora dichiarò alla commissione di inchiesta: “dal maggio 1861 al febbraio 1863, abbiamo ucciso in combattimento o fucilato 7.151 briganti”.

Quello che La Marmora non disse è che non tutti i “briganti” erano tali e trascurò di dire che anche molte donne, compagne dei capi banda, furono fucilate e i loro cadaveri, nudi, esposti in piazza.

Il numero delle perdite i dell’esercito italiano non è noto con precisione, ma pare che fossero superiori a quelle di tutte le campagne contro l’Austria messe insieme.



Alla fime del 1865 il brigantaggio era effettivamente debellato. La cura era stata semplice:

nelle provincie in cui era dichiarato "lo stato di brigantaggio", i reati che rientravano sotto questa voce erano trasferiti sotto la competenza dei tribunali militari.

In questo modo forono risolti gli effetti della ribellione ma non ne furono debellate le cause e le conseguenze.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Lun Feb 08, 2010 11:57 am

sul brigantaggio e sull'invasione del meridione...........

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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 9:32 am

Sicuramente i "brigantaggio" fu una sorta di "stay behind" dei Borboni, i quali, con l'aiuto della Spagna e del Papa, appoggiarono in qualche modo la ribellione.
Tuttavia a mio parere la causa principale fu la miopia dei sabaudi che, per stupidità, trattarono il Mezzogiorno come terra di conquista.
Inoltre mancava la volontà popolare per il cambiamento.
Ricorderete che il primo parlamento italiano fu votato dall'uno per cento della popolazione. Ammessi al voto solo i maschi con carico di imposta di almeno 40 lire annue. I poveri del sud ( e anche quelli del nord) non ebbero modo di manifestare la propria volontà.
Le mafie moderne sono una conseguenza del malgoverno e della politica di rapina dei governi italiani successivi all'unificazione. Solo il fascismo ebbe la volontà e l'efficacia di contrastare le mafie e non riuscì a cpmpletare l'opera.
Meno male, comunque, perchè sarebbe stato come prendere il cianuro per curare l'influenza.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 4:29 pm

Argomento interessante....ma dividerei il fenomeno del brigantaggio post unità d'Italia dal fenomeno mafioso che assunse, solo con lo sbarco deglia lleati in Sicilia durante la seconda guerra mondiale, i connotati della moderna mafia che oggi domina l'economia prima di contrllare i territori.

Ma iniziamo dal principio... :Tra il 1861 ed il 1874 lo Stato sabaudo ( scusatemi...ma cos' era ...un Italia ) schierò al sud 100.000 soldati ( tutto l'esercito era forte di circa 200.000 ) contro le popolazioni del Sud e le loro giuste richieste.

Vittime tra la popolazione del sud in poco più di 10 anni oltre 150.000 persone uccise anche dalla crudeltà di truppe ( bersaglieri compresi ) che avevano unico scopo di reprimere.

E' vero, come dice Rem, che i Borboni ed altre potenze starniere soffiavano sul fuoco del malcontento...ma è altrettanto vero che la mancata promessa della riforma agraria...... portò a cambiare tutto per non cambiare niente.
I gattopardi continuaro ad angheriare i miseri contadini ed ora ...lo fdacevano con il tricolore addosso.

L'esrcito borbonico non era esercito di sbandati, aveva ufficiali di grandissimo valore e non farli entrare nei ranghi dell'esercito nazionale fu un errore gravissimo.

Scusatemi il paragone...ma al sud successe quello che è successo in Iraq recentemente....una vittoria militare che è diventata sconfitta per la insipienza di saperne gestire le inevitabili consueguenze...un esercito fortissimo sbandato che ,,,,trascurato ,...è diventato nemico dei vincitori rendenndo di difficilissima gestione i territori.

Qunado i mille sbarcarono in Sicilia , le popolazioni insorsero contro il potere dei propritari terrieri e della Chiesa...e garibaldi aveva promesso le terre ai contadini, garibaldi ed il conte di Cavour avevano bsogno di quelle popolazioni...poi da buoni politici....vinta la guerra ...rubarono il tesoro di Stato che era immenso , la seconda flotta del mondo.....le tecnologie che erano supersviluppate al Sud rispetto ad un piemonte arretrato e burocratico...( il primo impianto elettrico, la prima ferrovia, l'esperimento di san Leucio , il ricchissimo banco di Napoli ecc...) inviando ...per ricompensa...i suoi burocrati funzionari molto rozzi ed incivili e la forza delle armi per sopprimere le rivolte che scoppivano per rabbia e per le ingiustizie subite.

I piemontesi travestiti da italiani lasciarono 150.000 morti sul campo, violenze di ogni genere da truppe di occupazione e furti di ogni genere...ma quesat è storia che non esiste....è altra storia....


poi parlòerò della nascita della mafia che non ha nessun legame con il brigantaggio del sud
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 5:13 pm

Remigio ha scritto:
Sicuramente i "brigantaggio" fu una sorta di "stay behind" dei Borboni, i quali, con l'aiuto della Spagna e del Papa, appoggiarono in qualche modo la ribellione.
Tuttavia a mio parere la causa principale fu la miopia dei sabaudi che, per stupidità, trattarono il Mezzogiorno come terra di conquista.Le mafie moderne sono una conseguenza del malgoverno e della politica di rapina dei governi italiani successivi all'unificazione. Solo il fascismo ebbe la volontà e l'efficacia di contrastare le mafie e non riuscì a cpmpletare l'opera.
Meno male, comunque, perchè sarebbe stato come prendere il cianuro per curare l'influenza.

Condivido Rem è una analisi sintetica,efficace e intelligente.

(Detto tra noi non ci vedo l'ultimo rigo...... o pensi che ancora oggi in Italia non si possa dire che il Fascismo ha fatto qualcosa di buono?)
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 5:23 pm

concordo sia con rem che con Al, il fascismo fece parecchie cose positive oltre a cose molto negative.

E' anche vero che nessuno mai ha combattuto la mafia come il fascismo ma...poi ...Mori fu bloccato...mi chiedo il perchè?



Anche maroni sta ( mi scuso se parlo di un politico , cerco di non farlo mai ) facendo un'ottimo azione di contrasto alle mafie ....lo fermeranno?
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 5:28 pm

Grazie Sole,sto aspettando che parli del perche la mafia non viene dal brigantaggio
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 5:29 pm

Vero che il Fascimo fece delle cose buone, nulla da eccepire, ma desidero solo puntualizzare che le "note stonate", intendo quelle negative, furono state causate da "personaggi" che hanno abusato del potere.

Il discorso è lunghissimo, verrebbe voglia di scrivere tanto, mi soffermo per non essere un tantino "pesante".
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 5:34 pm

Al , spero di farlo per domani , vorrei fare prima delle ricerche , ma personalmente sono convinto che la mafia , come oggi la viviamo ( potere economico ed infiltrazione nei rahngi piu alti della società sia un fenomeno prevalentemente sviluppatosi in Italia dal dopoguerra , ovviament è una mia opinione e null'altro ).
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 5:58 pm

Se facciamo un bilancio sereno, senza mettere in mezzo le ideologie, certamente il fascismo fece cose buone, sul piano sociale almeno.
Meno buone le cose fatte dal 1938 in poi, quando seguì la Germania nazista nella persecuzione degli ebrei prima e nella guerra poi.
Il grosso errore fu l'entrata in guerra. L'Italia non era pronta e non aveva bisogno di conquiste.
Prendete ad esempio la Spagna, nonostante le sollecitazioni anche pesanti di Germania e Italia, Franco non entrò in guerra e la Spagna si risparmio' altro sangue e disastri.
Quindi il bilancio è indubbiamente in passivo.
Se il buon Benito fosse stato neutrale io oggi sarei un federale in pensione, invece...
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 6:19 pm

allora meno male che è andata in modo diverso...io non potrei essere amico di un federeale...anche se in pensione..... La Storia contro 117809
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 6:33 pm

Mou ha scritto:
Vero che il Fascimo fece delle cose buone, nulla da eccepire, ma desidero solo puntualizzare che le "note stonate", intendo quelle negative, furono state causate da "personaggi" che hanno abusato del potere.

Il discorso è lunghissimo, verrebbe voglia di scrivere tanto, mi soffermo per non essere un tantino "pesante".

Certo Mou,concordo.






Citazione :
Se facciamo un bilancio sereno, senza mettere in mezzo le ideologie, certamente il fascismo fece cose buone, sul piano sociale almeno.
Meno buone le cose fatte dal 1938 in poi, quando seguì la Germania nazista nella persecuzione degli ebrei prima e nella guerra poi.
Il grosso errore fu l'entrata in guerra. L'Italia non era pronta e non aveva bisogno di conquiste.
Prendete ad esempio la Spagna, nonostante le sollecitazioni anche pesanti di Germania e Italia, Franco non entrò in guerra e la Spagna si risparmio' altro sangue e disastri.
Quindi il bilancio è indubbiamente in passivo.
Se il buon Benito fosse stato neutrale io oggi sarei un federale in pensione, invece...


Si l'errore fu entrare in guerra,ma soprattutto averla perduta.

Ma consentimi una battuta : cmq se non fosse entrato in guerra tu non saresti un federale ! Very Happy

Anche il regime di Franco è finito !
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 7:06 pm

cerchero' di non navigare per questo mare che pur mi attrae.
rispondo soltanto a sole in merito all'"evoluzione" della mafia.
io non credo che sia da attribuire allo sbarco alleato in sicilia nel corso della seconda guerra mondiale. semmai puo' coinciderne il periodo storico, per me, la crescita economica è da attribuire all'internazionalizzazione del fenomeno, cioe' lo "scambio culturale" con altre organizzazioni simili che ha portato ad un ampliamento del mercato, dove per mercato è da intendersi prevalentemente quello della droga e la crescita economica derivante da tale mercato.
non sono assolutamente da trascurare pero' gli imput che hanno dato limo a questa organizzazione in tempi moderni, i traffici di alcool e armi.
E' chiaro (scusate la presunzione) che ai nostri giorni il traffico di droga è diventato solo uno dei piu' variegati aspetti, tant'è che oggi, le infiltrazioni negli appalti, nei mercati ortofrutticoli, nella gestione dei rifiuti sono all'ordine del giorno.
proprio dai rifiuti parter un'altra branca, che è quella dei rifiuti tossici, quelli radioattivi e man mano al traffcio dell'uranio e a quello di armi piu' o meno convenzionali diverse dalle armi di cui sopra.
scsate. sono uscito fuori tema.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 7:20 pm

Her, non mi sembra fuori tema.

Mafia : anch'io non credo che sia nata dallo sbarco degli americani in Sicila ,del resto mi sembra che Sole dica che con lo sbarco degli amercani la mafia colse l'occasione per ampliare i suoi orizzontii e rivolgersi all'economia.

Poi ogni paese ha le sue mafe,a livello mondiale sono più potenti la mafia Russa e quella Cinese.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 8:35 pm

infatti, neanch'io dico che la mafia sia nata allora. ma ritengo che il fatto storico citato da sole sia indicativo solo dal punto di vista temporale.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 10:27 pm

io non ho affermato che la mafia nasce con lo sbarco americano...ho differenziato il fenomeno del brigantaggio dal fenomeno mafioso come è oggi... ..."dal fenomeno mafioso che assunse, solo con lo sbarco degli alleati in Sicilia durante la seconda guerra mondiale, i connotati della moderna mafia che oggi domina l'economia prima di controllare i territori."


la mafia presbarco aveva altre caretteristiche , era mafia territoriale , dei campi , dei mercati e pur avendo rapporti con i politici , era cosa diversa dalla politica...e giustamente Rem ha affermato ( e sono d'accordo ) cche il fascismio combatte la mafia...dopo lo sbarco la mafia assume connotazioni diverse...appunto quelle di cui parla Her.
internazionalità controllo dei governi attraverso lil controllo dei grandi gruppi economici e in virtu di una disponibilità enorme di fondi, la droga e le altre attività sono solo mezzi per poter arrivare ai capiali e creare partiti o sostenerli ed avere al loro servizio o ricattare governi ( non parlo solo dell nostro paese...la mafia oramai ha superato i confini nazionali , è un male mondiale ).


per approfondire consiglierei Ezio costanzo " mafia ed alleati ".

Quali oscure operazioni di spionaggio si celavano dietro lo sbarco anglo-americano in Sicilia nell'estate del 1943? La conquista dell'isola fu sostenuta dalla collaborazione della mafia con i servizi segreti americani? E chi furono i protagonisti di questo accordo? Chi erano gli agenti segreti sbarcati con le truppe del generale Patton? E perché migliaia id soldati italiani si arresero già al primo giorno diell'invasione e la popolazione civile accolse con esagerata festosità gli alleati?
Mafia & Alleati racconta le vicende che dal 1941 al 1943 hanno come protagonisti i boss mafiosi americani, i padrini siciliani e i servizi segreti degli Stati Uniti. Ripercorre l'inchiesta del commissario investigativo dello Stato di New York, William Herlands, condotta nel 1954, e alla luce della documentazione di recente declassificata dagli archivi statunitensi, rende di facile comprensione la miriade di informazioni, e di controinformazioni, che la stimolante questione ha prodotto negli anni.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mar Feb 09, 2010 11:46 pm

scusa sole. non ti avevo capito.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mer Feb 10, 2010 2:28 pm

IL RITORNO DELLA MAFIA IN SICILIA. UN REGALO DEGLI "ALLEATI"






LO SBARCO IN SICILIA NEL 1943 Gli USA e la mafia
Vittorio Martinelli


Nei primi dieci mesi di guerra i sommergibili tedeschi affondarono nei pressi delle coste dell'Atlantico cinquecento navi statunitensi; era chiaro che venivano riforniti di viveri e di nafta da spie e traditori; marina e controspionaggio si dimostrarono impotenti. Il controspionaggio ebbe l'idea di ricorrere ai servigi della mafia, con la mediazione di Salvatore Lucania (detto “Lucky Luciano”) che stava scontando una condanna a 15 anni. I fratelli Camardos e Frank Costello, con la loro organizzazione mafiosa, riuscirono dove le strutture ufficiali avevano fallito: I'attività filo-nazista fu stroncata.
Da cosa nacque cosa. Abrogati nel 1942 i “decreti Mori” parecchi mafiosi ritornati in Sicilia avviarono contatti con gli “Alleati” che incominciarono ad arruolare uomini d'origine siciliana. A mezzo dei pescherecci, i mafiosi esercitarono lo spionaggio nel Mediterraneo; poi fornirono notizie sulle infrastrutture dell'isola, la dislocazione e la consistenza delle truppe dell'Asse in Sicilia. Del resto perché gli Alleati iniziarono l'invasione dell'Europa meridionale dalla Sicilia, anziché dalla Sardegna o dalla Corsica, dalle quali sarebbe stato agevole effettuare sbarchi in Toscana, Liguria o Provenza?
La tranquillità nelle retrovie delle truppe che sarebbero sbarcate costituiva la preoccupazione principale dei comandi alleati: fu scelta la Sicilia con la certezza di poter contare, sull'appoggio della mafia. Fu quest'ultima ad ospitare dal 1942 il colonnello Charles Poletti, futuro governatore militare, dall'aprile 1943 il colonnello britannico Hancok e un buon numero d'infiltrati italo-americani.
Dalla relazione conclusiva della Commissione antimafia presentata alle Camere il 4 febbraio 1976: “Qualche tempo prima dello sbarco angloamericano in Sicilia numerosi elementi dell'esercito americano furono inviati nell'isola, per prendere contatti con persone determinate e per suscitare nella popolazione sentimenti favorevoli agli alleati. Una volta infatti che era stata decisa a Casablanca l'occupazione della Sicilia, il Naval Intelligence Service organizzò una apposita squadra (la Target section), incaricandola di raccogliere le necessarie informazioni ai fini dello sbarco e della “preparazione psicologica” della Sicilia. Fu così predisposta una fitta rete informativa, che stabilì preziosi collegamenti con la Sicilia, e mandò nell'isola un numero sempre maggiore di collaboratori e di informatori. Ma l'episodio certo più importante è quello che riguarda la parte avuta nella preparazione dello sbarco da Lucky Luciano, uno dei capi riconosciuti della malavita americana di origine siciliana.
Si comprende agevolmente, con queste premesse, quali siano state le vie dell'infiltrazione alleata in Sicilia prima dell'occupazione. Il gangster americano, una volta accettata l'idea di collaborare con le autorità governative, dovette prendere contatto con i grandi capimafia statunitensi di origine siciliana e questi a loro volta si interessarono di mettere a punto i necessari piani operativi, per far trovare un terreno favorevole agli elementi dell'esercito americano che sarebbero sbarcati clandestinamente in Sicilia per preparare all'occupazione imminente le popolazioni locali. “Luciano” venne graziato nel 1946 “per i grandi servigi resi agli States durante la guerra”. E un fatto che quando il 10 luglio 1943 gli americani sbarcarono sulla costa sud della Sicilia, raggiunsero Palermo in soli sette giorni. Scrisse Michele Pantaleone: “...è storicamente provato che prima e durante le operazioni militari relative allo sbarco degli alleati in Sicilia, la mafia, d'accordo con il gangsterismo americano, s'adoperò per tenere sgombra la via da un mare all'altro...”.
Ancora la Commissione antimafia: "la mafia rinascente trovava in questa funzione, che le veniva assegnata dagli amici di un tempo, emigrati verso i lidi fortunati degli Stati Uniti, un elemento di forza per tornare alla ribalta e per far valere al momento opportuno, come poi effettivamente avrebbe fatto, i suoi crediti verso le potenze occupanti”.
Scrisse Lamberto Mercuri: “fu in quei mesi che la mafia rinacque e non tardò ad affacciarsi alla luce del sole: in realtà non era mai morta, né completamente debellata: le lunghe ed energiche repressioni del prefetto Mori ne avevano sopito per lungo tempo ardore e vigoria e fugato all'estero i capi più “rappresentativi” e più spietati che avevano tuttavia mantenuto contatti e legami con l'onorata società dell'isola”.
Nella confusione seguita all'invasione e alla caduta del Fascismo, la mafia vide l'opportunità di riorganizzare il vecchio potere, di insinuarsi nel vuoto del nuovo, raccogliendo i frutti della collaborazione con gli alleati. Molti suoi uomini noti ebbero cariche importanti: per esempio, un mafioso celeberrimo, don Calogero Vizzini, fu nominato da un tenente americano sindaco di Villalba; nella cerimonia d'insediamento, fu salutato da grida di “Viva la mafia!”.
“Vito Genovese - scrisse Mack Smith - benché ancora ricercato dalla polizia degli Stati Uniti in rapporto a molti delitti compreso l'omicidio, e sebbene avesse servito il fascismo durante la guerra, risultò stranamente essere un ufficiale di collegamento di una unità americana. Egli utilizzò la sua posizione e la sua parentela con elementi della mafia locale per aiutare a rastaurarne l'autorità...”.
Divenne il “braccio destro indigeno” del governatore Poletti, ma una banda ai suoi ordini rubava autocarri militari nel porto di Napoli, li riempiva di farina e zucchero, (pure sottratti agli alleati) che vendeva nelle città vicine. Altri mafiosi, meno noti, divennero interpreti o “uomini di fiducia”. L'atteggiamento del Governo militare fu ispirato a criteri utilitaristici; sta di fatto, però, che quest'apertura verso gli “amici degli amici” permise in breve alla mafia di riorganizzarsi, di riacquistare l'antica, indiscussa influenza. Aveva sempre cercato l'alleanza con il potere (anche con quello fascista, agl'inizi) ma per la prima volta le veniva conferito un crisma di legalità e di ufficialità che le consentiva d'identificarsi con il potere. I “nuovi quadri” saldarono o ripresero solidi legami con la malavita americana, indirizzandosi verso il tipo di criminalità associata “industriale” caratteristico del gangsterismo USA nel periodo tra le due guerre.
Sul numero di aprile di "Volontà" ho riepilogato le vicende della lotta - vittoriosa - condotta dal Fascismo contro la mafia. Il seguito della vicenda dimostra come, grazie agli anglo-americani, la seconda guerra mondiale rappresentò per la mafia l'occasione d'oro per una rigogliosa rinascita, come i fatti hanno dimostrato ampiamente.
Si suol dire oggi, da chi intende sminuirne il successo, che il Fascismo non debellò la mafia, semplicemente la costrinse all'inazione, tant'è vero che poi si ridestò più forte di prima. Se fu poco, perché il regime attuale non perviene al medesimo risultato? Basterebbe. Senza più delitti ed attività criminale, la mafia si ridurrebbe ad una patetica, folcloristica conventicola segreta che non darebbe noia e non farebbe più paura a nessuno.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mer Feb 10, 2010 2:34 pm

la mafia che l'Italia ereditò dopo lo sbarco degli alleati con la totale collaborazione della malvita organizzata italiana alleata a quella americana, non solo diede vigore all'antica mafia , duramente colpita dal prefetto Mori ma diede l'inizio ad uina nuova mafia che andva oltre i confini della Sicilia e della nazione ed era fortissima perchè aveva alle spalle il potere costituito ...e quel potere era debitore dell amfia ed avrebbe cominciato a pagare subito il debityo di " gratitudiine ".

Da quel momento la mafia fece un salto di qualità, capì che doveva infiltrasi nel potere, Parlamento, istuituzioni locali, partiti, finanza....ed avere dalla sua uomini che apparivano con le mani pulite....il resto è storia che continuiamo a vivere.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Mer Feb 10, 2010 11:19 pm

Ok,ma mi domando :

Le mafie non potrebbero vivere senza il consenso del popolo,ciò significa che la mafia si mostra e vive come uno stato parallelo che è più "benevolo" ed efficiente dello stato ufficiale.Insomma a livello locale la mafia amministra con le sue regole e leggi il popolo.

Per spiegarmi meglio prendiamo ad esempio il famoso "pizzo" : il pizzo ,per come viene descritto, è praticamente una estorsione,un furto ,una rapina,perpretato da delinquenti
con minacce,estorsioni,violenze ,omicidi.

Ma è proprio così?

Il pizzo nasce come "protezione",come un'assicurazione contro furto e rapine,come una specie di tassa da pagare non allo stato ,ma al potere ed all'organizzazione della mafia.E questo è preferibile perchè lo stato è inefficiente nel proteggere da furti e rapine
inefficiente nel fornire un Welfare che invece la mafia promette ai suoi sudditi.

La mafia è molto attenta a stabilire l'entità del pizzo,tiene ben presente quello che la "vittima " può pagare.Non è così stupida da uccidere o far morire di fame la vacca che è una buona produtrice di latte.

Cosa voglio dire....Finchè avremo governi inefficienti , che non garantiscono la sicurezza dei cittadini,la giustizia lenta e costosa che ci ritroviamo,il parassitismo della classe politica e degl enti statali.La Mafia avrà terreno fertile e prospererà.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Gio Feb 11, 2010 8:47 am

Non credo basti lo stato efficiente.
Sicuramente aiuta ma non basta.
Prendete gli USA dove i governi statali e federale sono molto più efficienti del nostro e dove la giustizia è rapida e brutale, ciò nonostante le mafie prosperano.
Allora penso che la cosa più importante è la coscienza dei cittadini, in senso generale, dove accanto alla dignità personale devono esserci il senso della giustizia, il coraggio e l'orgoglio di appartenete ad un consorzio civile. Tutte cose che alla maggior parte degli italiani mancano.
Prendete ad esempio i popoli scandinavi: nei loro paesi il fenomeno mafioso esiste ma è tutto di importazione e non solo dall'Italia.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Gio Feb 11, 2010 9:10 am

Verissimo l'ultimo pensiero di Remigio (come sempre). La Storia contro 73465

In effetti, e senza alcun riferimento a persone specifiche, noi italiani siamo ben distanti per certi concetti, culturalmente siamo ben distanti rispetto ad altri popoli.
Un esempio l'ha già menzionato Remigio, e cioè se dovessimo prendere in risalto il nord europa, beh, dico che abbiamo bisogno di crescere per avere una ben più definita e lineare vita da vivere.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Gio Feb 11, 2010 10:54 am

Citazione :
Prendete ad esempio i popoli scandinavi: nei loro paesi il fenomeno mafioso esiste ma è tutto di importazione e non solo dall'Italia.

Credo che nei popoli scandinavi,notoriamente aperti all'immigrazione,con gli immigrati sono arrivati anche i mafiosi che si sono innestati simbioticamente sulla mafia locale

Esattamente come è successo in Italia con i mafiosi nigeriani ,russi,cinesi,albanesi,......,e come è successo negli USA con "cosa nostra".
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Gio Feb 11, 2010 2:59 pm

Io concordo con Rem.

la lotta a tutte le mafie è efficace solo se è lotta di cultura, di impegno e coraggio civile , se si comincia fare terra bruciata ai malavitosi ( qualunque tipo di malavita) già dalla scuola, dando valori .

Non è facile....e consentitemi parlare nacora una volta di mass media che molto spesso danno segnali sbagliati....le ricchezze facili, l'ammirazione vrso il potente, il sesso come fine ecc...
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Gio Feb 11, 2010 9:02 pm

Scusami Sole, ti devo in parte contraddire. Perdonami!
Il tuo amore per il meridione e forse la fretta ti fanno dire cose bellissime ma che richiedono una spiegazione.

Caracciolo! E chi non conosce la storia di questo eroe? Ma a mandarlo sul patibolo sono state le trame di Maria Carolina, la consorte del re Ferdinando I e della sua amica del cuore, lady Hamilton, amante di Nelson. Negli stessi giorni morirono per mano borbonica moltissimi napoletani, tra gli altri: pagan, Cirillo, Caja...Eleonora Pimentel le cui ultime parole furono un verso di Virgilio, poi Filippo Marini di sedici anni, reo di aver decapitato una statua di re Carlo. Carfa ebbe un trattamento speciale ..fu decapitato invece che impiccato.
Ma questa è storia precedente all'annessione di quattro decenni prima. E il re Ferdinando I non era altro che un vicerè austriaco manovrato dalla moglie Maria Carolina d'Asburgo e del primo ministro Acton.
In sintesi, la Restaurazione, seguita al Congresso di Vienna fu un disastro. Il frutto di una miopia pari a quelli che seguirono nel secolo successivo (Versailles, Monaco; Yalta, ecc). I "restauratori" non tennero conto del vento libertario della Rivoluzione francese che soffiava nel mondo col suo messaggio di emancipazione politica.
Le nuove idee circolavano in Italia e pur essendo privilegio di pochi, pesavano moltissimo.
Ferdinando I ignorò tutto questo, non diede corso alla promessa riforma agraria.
Suo figlio Francesco, pur essendo meno conservatore e più umano del padre, non fece nulla per migliorare le condizioni del suo regno. Gli mancò anche il tempo: salito al trono nel 1825, morì cinque anni dopo.
Ferdinando II, ignorante e brutale come il nonno, salì al trono nel 1830. Sposò Maria Cristina di Savoia, morta prematuramente, e successivamente sposo di una cugina dell'imperatore d'Austria, che pare fosse una autentica megera.
Certo Ferdinando II ebbe il merito di realizzare la prima ferrovia in italia. la Napoli-Granatello nel 1839 e l'illuminazione a gas ( non elettrica per carità) di Napoli.
Innovazioni che fecero scalpore e portarono turisti illustri. Ma ....al momento dell'unità Napoli aveva 100 km di ferrovia mentre il Piemonte ne aveva900 e la Toscana 250.
Ma viene il sospetto che queste innovazioni fossero dei giocattoli per il re Bomba ( così chiamato per il bombardamento di Messina.

Tutto questo per dire che i buoni e sopratutto i cattivi erano da ambedue le parti. Tra i Savoia e i Borbone, non saprei chi scegliere. Per fare un paragone attuale è come la partita di calcio tra Inter e Juventus: vorrei che perdessero tutte e due le squadre e che fossero retrocesse nella serie D della Somalia.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia contro   La Storia contro Ang28Gio Feb 11, 2010 10:59 pm

tutto giusto caro Rem....preciso come sempre....l'illuminazione era ovviamente a gas....e c'era un bel detto..." l'ultimo lampione di fuorigrtta..." ...i lampioni erano numeratii....

Per la ferrovia....intendevo dire che la prima linea ferroviaria - la Napoli Resina ( Portici ) fu costruita A Napoli.....segno di , si direbbe oggi ..." ricerca ed innovazione ".

I primati del regno erano tantissimi...quando potrò li posterò....e c'era una società di grandissima cultura cui contrava ...un regime grezzo e rozzo ....

E' un argomento molto stimolante che merita approfondimenti.....ma non sono filoborbonico assolutamente...
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