LE POESIE DI SOLE

L' ultima visione

Quand'azzurro nel ciel meriggia il sole
e queste mura , che silenzio avvolge
e di colori e di calori,
già mi empie,
e da vertici merlati che di fole

sempre gradiron l'ondeggiante intreccio
di voli di colombe e d'usignoli,
laggiù... io vacillo su scoscesa strada,
laggiù, mi vedo, lungi a la contrada,

dal mondo che fuggii ribelle e schivo,
perdermi a la gente attiva e schietta,
che già mi scorge ed inquieta aspetta.
tremola il cuore che d'ogni insidia è privo.

Lento vado
e di quell'ansia
che mi fu compagna
poco or più mi curo
e non più
ne scorgo traccia.

Con vesti colorate vò randagio
io meco tremo e, stolto mi consiglio
di ormai partir per il postremo esiglio

Ed ora che vedo mamma
e seco con lei il mio figliolo...
il cuore non ha più posa,
straziata amante resta sospirosa
e vuol conforto ora anche la mia sposa.

Ed io? Io che nei dedali fumosi
de la città che canta e bagna il mare,
de gli affetti e de le ricerche amare
la cura all'animo sconvolto
io ora invoco.

E , poi ramingo andai e qui , stanco, venni,
umile pellegrin di salde fedi.

Andai ramingo con ripiegato foglio
che a me e a tutti poco cale,
chè già so che pieno il mondo è d'ira e male
e presa fa sui cuori il vuoto orgoglio.

Il vento porta via le mie cose,
non corro dietro lor per le scarpate:
fa niente; ma con me stringo gelose
le immagini che la mente , consolano, implacata.

sempre gradiron l'ondeggiante intreccio
di voli di colombe e d'usignoli,
laggiù... io vacillo su scoscesa strada,
laggiù, mi vedo, lungi a la contrada,


Sei un vero poeta Sole!

grazie Rem mi fai arrossire davvero.

Raggio di luna




Tremolo e lieve - come la neve,
penetri incerto , - raggio di luna,
in una stanza - tiepida e buia.
Chicche e trastulli - in una cuna
bianca di trine, - sogna un piccino;
e tu pian piano - sui ricci biondi,
stampi di luce - un disco argenteo.





Ma ne la tenebre , - la madre, assorta
ne la preghiera, - scopre ad un tratto
quel disco bianco - e resta attonita,
a contemplare. - A poco a poco,
esso difformasi - e sembra scudo,
ancora un poco - e sembra spada.

Il gran prodigio - la madre non intende
e, sbigottita, - la luce accende.
Ma poi si calma; - a la sua cuna
s'accosta piano: lo bacia in fronte
e così dice : - " Sarai guerriero!
Avrai lo scudo , - la spada avrai:
ne le battaglie - per la tua Patria
combatterai,... - Sarai soldato !
Sui tetri campi - con lo straniero
contrasterai ... - Per la tua Patria
sarai guerriero - e vincerai !..."





Spenta la luce, - raggio di luna,
sui ricci biondi - tu più non c'eri,
forse passato - tremolo e lieve
come la neve, - ad altra cuna....

all'ultimo bacio ancor donare
pria di spegnere un'altra stella.

all'ultimo bacio ancor donare
pria di spegnere un'altra stella.


Spero che il significato di questi versi non sia quello che penso...

Ad una quercia

A lo spirto mio, fronzuta quercia,
vago ritorna il tempo
che l'ombra tua m'accolse,
ne l'agra arsura del meriggio estivo.

calmo scendeva un rio verso la forra,
e, ne l'agil traghetto,
l'acqua lucea nel sole, e tu severa,
al tenue spiro de' venti , stornivi.

E veniva da' campi
un dolce effluvio di fragranze ignote,
mentre, inquieto, uno storno
lontan d'uccelli neri
spaziava ne l'orizzonte assolato.

Io, disteso al tuo piede,
ritempravo il mio cuor per nuove lotte,
cui spesso anc'oggi attendo;
e l'ombra tua così propizia e grata
calava al mio riposo,
che , d'ogni cura scevro,
scordava ogni ira ed astio.

Ond'è che nel trambusto cittadino,
adesso a te ripenso
ed ancorchè un pò mesta,
pur grata scende una beatitudine
a lo spirto mio, fronzuta quercia.

Febbraio 2010

La mia sirena


Potente è il flutto che ver te si scaglia,
ma tu lo guardi e schivi, e lieta canti:
e il carme adesca incauti naviganti,
che pur non paventaron la battaglia.

Come un navarca attratto da' tuoi canti
e al tuo corpo che qual sole abbaglia,
m'accosto per apprendere le spiranti
note da l'ugola che non s'uguaglia.

Lascia che ascolti il canto tuo d'amore,
sintesi d'implacati desideri,
per cui decanti gli arcani misteri,

dal tuo rorido corpo a la dolce ombra,
fin quando il duol crudel il mondo ingombra
a d'Anfitrite la possanza muore.

febbario 2010

Addio

Una prospera terra a sè mi attira;
( e, crudelmente, non forse lusinga ? )
m'attrae la mèta che il pensier martira:
oh, lascia che in amplesso a me ti stringa !

ma tu t'affanni invano , tu sospiri
e invano invochi e dici - te sola rimango;
oh, sei felice, se per poco ammiri
le albe e i vespri che là, forse rimpiango.

Io pur dovrò sempre , a calde stille,
mentre in viaggio vedrò con ferma fede,
la dolce terra de l'età mia nova,

e mi sembrerà il sol che si rinnova
richiamare con le vette tranquille,
chi parte e non torna e muore e non vede.

febbario 2010

Io pur dovrò sempre , a calde stille,
mentre in viaggio vedrò con ferma fede,
la dolce terra de l'età mia nova,

Agli amori vissuti

Non v'amo, Eppure un lieve
tremito dice ancora
che noi viviamo nell'ombra
del sogno di quell'ora.

L'esitanza de l'ultimo
saluto ci attanaglia
ancor sul ciglio erboso,
mentre in una schermaglia

atroce i cuori lottano,
lo sguardo voi figgete,
di tanto in tanto, al suolo:
il mio ben altre mète

agonie, assai lontane...
Addio...Ma troppo dura
è forse la parola,
che al labro s'avventura,

ed or restiamo zitti:
nulla a parlar c'incuora,
mentre spariam con l'ombra
del sogno di quell'ora.

da pigiama....l'augurio a Danae.


Stasera mi arrischio , un po’ imprudente
alle tue spalle verseggiare….

Di certo tu or festeggi allegramente…,
Eh…si lo so …per il mio osar pagherò il fio
come amico un po’ troppo invadente …
Ma a poetar per te…or ci provo anch’io.

Canterò al mondo e ai quattro venti
Di come tu …le robe più tediose,
programmazioni, concorsi ed altre cose
fai diventar esperienze gradevoli e preziose.

Quatta quatta…sia pur gentile e discreta
Ti aggiri per meandri di pigiama…
Sguardo assorto ed anima segreta,
mai è banderuol chi vita ama,
la rima è obbligata… e cade sul pigiama.

Navighi in rete , fluida , sembri e tranquilla
Invece sei ….vulcan di lava incandescente,
se stuzzicata ….scocca la scintilla…
per chi ti tocca , ahilui , la fine..è. immantinente.

Entrar nel tuo mondo è faticosa impresa,
ascolti, ammonisci, …banni e non ti posi mai.
Aver tue confidenze è davver vana pretesa…,
chi forza il muro …è pazzo o cerca guai…

vive in te antico istinto di gatto sornione,
tieni lontani da noi….chi intervien troppo invadente,
di certo il cuor tuo si consola di rispetto e discrezione.

Se mi sovviene dubbio od una pena,
se sul cuor mi pesa un gran macigno,
se la vita mi sembra una catena,
ogni segreto in te trova uno scrigno

Stasera io brindo a te
Mia cara amica,
che brilli nel pigiama,
che pien è già di stelle,
e tu, di certo, sei tra le più belle.

Alla mia amica Danae


I ricordi del dolore
si specchiano nelle anime,
dietro sorrisi
e lacrime
si celano
vergognosi e timidi.

li riesci a raccontare
solo se di fronte a te
trovi uno specchio

talora,
però,
inciampi
in un'anima
di malinconia velata
ed in lei
ritrovi
te stesso.

Bruco

Bruco malvagio, col dente invisibile,
nel giardino ogni fiore hai smozzicato;
se n'è sfamata ben la tua voracia:
petali e fronde , tutto hai tartassato.

lontano ero da te nel tren fuggevole,
quando tu m'aduggiavi i bei rigogli
che, prima, ne' sereni pleniluni,
le fragranze effondean de' tenui invogli.

ma son tornato e t'ho sorpreso al guaio;
ed ora , eccoti pasto al formicaio...

Febbraio 2010