Il saponaro
Era un curioso commerciante che barattava abiti smessi o cinfrusaglie di ogni tipo, roba vecchia ( il suo grido...grido di richiamo era " sapunaro ...roba vcchia " ) con pezzi di sapone ...quel sapone molle, giallo ...ch mi pare si chiami sapone di marsiglia.
Napoli era famosa per la produzione di saponi fin dal 400.
I migliori saponi erano prodotti nel convento del monaco Olivetani ( da cui il nome della zona Monteoliveto ).
Secondo la tradizione i buoni frati, senza un becco di un centesimo, avevano necessità di arredare il monastero e per riuscirvi producevano sapone per robivecchi ( il saponaro...oggi si direbbe riciclatore..) , in cambio il sapunaro dava ai monaci qualche mobile in pessime condizioni.
Questa strana figura di commerciante ispirò molti proverbi, tra i più famosi :" ccà 'e pezze e cà 'o sapone " ( datemi le vostre pezze e cose veccie ed io vi ripago con pezzi di sapone ).
I saponari facevano presto carriera...e comincairono a fornirsi di un carrettino trainato da un vecchio asino, ...e per offrire una gamma di servizi più ampia...cominciarono a d offrire in cambio non solo sapone ma anche piatti e zuppiere, frutta, pastori del presepe, mele cotte...poi negli anni 50 si modernizzarono offrendo danaro.
Il saponaro era un mestire diverso dallo straccivendolo o cenciaiolo che vendevano stracci e sacchi di juta.
Questi straccii utilizzati per lavare a terra si chiamavano " mappine " ( da mappa fazzoletto - termine che deriva dal latino )
Ora a Napoli la " mappina " ha vari significati :
mappina = strofinaccio
mappina = persona molto scaltra
mappina = sinonimo di malafemmina.
Ovviamente la diversità del significato dipende dall'intonazione e dal contesto....
Raffaele Viviani scrisse sul saponaro bei versi...: " 'O sapunariello ...cà dint'a sporta nun tene manco na ddiece 'e pezza ...ecc"
Oggi questo mestiere sarebbe utlissimo per riciclare tante cose ancora utlizzabili che la nostra società del " benessere" ci induce a gettare via senza troppe esitazioni.